Non ti pago: storia, trama e significato del capolavoro di Eduardo De Filippo (2025)

Arriva stasera in tv, in prima serata su Rai Uno, Non ti pago, una storia di ossessione, superstizione, destini e umanità. Il film è ispirato alla commedia di Eduardo De Filippo, e vede protagonista Sergio Castellitto ed Edoardo De Angelis alla regia.

Non ti pago ha una storia singolare rispetto ad altre commedie di Eduardo. La sua genesi infatti risale addirittura al 1940, anno in cui De Filippo inventa la vicenda di Ferdinando Quagliarulo e la sua ossessione per il sogno di fare una grossa vincita al Lotto.

Il testo viene rappresentato per la prima volta nel 1942 al Teatro Quirino di Roma dalla compagnia dei fratelli De Filippo ed Eduardo si ritaglia ovviamente per sé il ruolo del protagonista. Nella carriera dell’autore napoletano Non ti pago ha un posto molto importante perché la prima commedia che vale importanti riconoscimenti, non solo di pubblico, ma anche della critica al suo lavoro che fino ad allora era stato piuttosto sottovalutato e snobbato.

Nel 1956 fu realizzata la prima registrazione della storia per la tv di questa commedia da un teatro milanese dove era in cartellone. Nel 1964 invece, si realizza per Rai Due una versione in studio. Il film che vedremo stasera in tv con Sergio Castellito proietta l’azione nel 1959, giusto prima del boom.

Non ti pago, trama della commedia di Eduardo

Ma di cosa parla Non ti pago, la commedia di Eduardo De Filippo? La trama segue le vicende di Ferdinando Quagliarulo che ha ereditato un banco lotto alla morte del padre. Il protagonista è un accanito giocatore e insegue i suoi sogni di vittoria studiando la smorfia e cercando presagi e segni rivelatori nelle lunghe notti a caccia di fortuna. Una fortuna che arriva puntualmente e senza sforzo al suo impiegato, Mario Bartolini, che è anche il corteggiatore segreto della figlia di Ferdinando, Stella.

Quando Mario fa una vincita davvero clamorosa sbancando il lotto, Ferdinando resta senza parole dall’invidia, ma quello che invece lo fa passare all’azione sono i dettagli rivelati da Mario sull’ispirazione giusta per i numeri vincenti. A farlo diventare ricco infatti, è stato il padre di Ferdinando, apparso in sogno al ragazzo, da lui chiamato “piccirì”, a cui ha dettato ogni cifra da giocare.

Ed è da questo incredibile e insopportabile (per Ferdinando) particolare, che la storia di Non ti pago decolla. Con il protagonista che griderà immediatamente all’errore dello spirito paterno, che quei numeri voleva darli senza dubbio a lui ma si è confuso cadendo in uno scambio di persona. Quagliarulo si rivolgerà prima ad un avvocato, poi al parroco, finché sulla scena non spunterà addirittura un’arma, in una sorta di delirio alimentato dall’invidia e dalla frustrazione. Alla fine, da buon superstizioso, ricorrerà all’arma per lui più temibile, una maledizione contro il fortunatissimo Bartolini che, incredibilmente, pare funzionare. Cosa succederà allora? Non vi sciupiamo il finale di questa divertentissima commedia.

Sergio Castellitto: “Eduardo era una rockstar per noi studenti dell’Accademia”

In occasione della presentazione del film che vedremo stasera in tv Non ti pago, tratto dal capolavoro di Eduardo De Filippo il suo protagonista, Sergio Castellitto ha raccontato: “Ho letto gli appunti di Camilleri su Eduardo. Ai suoi tempi si censurava l’espressione ‘perdio’, oggi abbiamo tolto al personaggio di Ferdinando Quagliolo una battuta razzista, quando, lamentandosi della moglie, dice ‘me la dovevo pigliare africana, una razza inferiore’”.

Ha dichiarato di essere molto soddisfatto dell’opera finale, facendo un complimento al regista che ha ripensato in termini cinematografici l’immortale testo teatrale: “De Angelis ha aggiunto la verticalità del cinema all’orizzontalità del testo di Eduardo, che era un attore oltre che scrittore, con un suo romanticismo”.

Non è la prima volta che il pubblico tv vede, un attore eclettico come Sergio Castellitto vestire i panni del protagonista di una commedia di Eduardo, nel ruolo interpretato dallo stesso grande autore. Prima di Non ti pago, era infatti già stata la volta di un altro classico, Natale in casa Cupiello. L’attore ha condiviso un ricordo personale del grande attore e drammaturgo napoletano, raccontando: “Da studente dell’Accademia andai a vederlo all’Eliseo. Per noi ragazzi era come andare a vedere una rockstar e un punto d’arrivo. Trovai sul palcoscenico un uomo minuto, gracile, circondato dagli altri personaggi, bofonchiava cose poco comprensibili. Mi parve un ex voto, un’immaginetta sacra. Piccolo ma luminoso e ricco di energia, l’energia che solo un morente può avere”.

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